Archivi categoria: Facili Ironie

L’anima del figlio di Vendola ed altri anacronismi

Noi Sorelle Bandiera, in questa epoca da partito della Nazione, siamo un po’ tornate con la mente agli sforzi del compromesso storico, e quindi alle volte ci tocca difendere i nostri compagni comunisti con spericolati sorpassi dall’estrema sinistra. E questa volta veniamo in soccorso del compagno Nichi Vendola, e con la mossa politica tipica di chi difende e si difende al di là delle proprie idee e delle proprie azioni: il contrattacco.
Rilanciamo la patata bollente della paternità dell’ex presidente della Puglia prendendocela con Famiglia Cristiana (avete capito bene, siamo alla guerra fratricida) chiedendo: visto che per il catechismo della Chiesa Cattolica, l’anima la crea soltanto Dio (art. 366) che ci dice Dio del figlio di Nicolino nostro?

Unioni tra …..

Trovato l’accordo sulle Unioni Civili, si voterà ma alle condizioni di Alfano e i suoi. Ovviamente niente adozioni e in più NCD ha ottenuto anche di togliere l’obbligo al mantenimento del partner in caso di separazione e l’obbligo alla fedeltà che rendeva le unioni civili troppo simili al matrimonio.
Infine dovranno chiamarsi “Unioni tra ricchioni “

Il Papa e Donald Trump

Penosa la diatriba tra il Papa e Donald Trump. Penoso il primo perchè, colui che diceva di non poter giudicare nessuno , prima dice che non si immischia in politica e 5 secondi dopo Pam!! piazza un bel “quello non è cristiano” riferito a Donald Trump.
Penoso il secondo, perchè prima definisce le parole del parola vergognose, ma poi fatti i conti degli elettori cattolici arriva a dire “Papa Francesco è meraviglioso, vorrei incontrarlo”
Sto cominciando a rivalutare la Santanchè……

Ciao Darwin e la xenofobia

Scandalo a Torino dove una troupe del mitico programma Ciao Darwin avrebbe fatto dei provini per cercare omofobi e persone contrarie all’immigrazione per una puntata in cui molto probabilmente dovranno sfidare un gruppo composto invece da persone tolleranti, come da sempre fa lo show che inizio’ nel 1998 con sfide tipo “grassi” contro “magri”.
“Inaccettabile che in un momento in cui l’odio verso il diverso è sempre maggiore, ci siano programmi che vogliono alimentare la xenofobia e l’omofobia” dice l’assessore all’integrazione elle pari Opportunità Monica Cerutti . “Dove termina la necessità di dare spazio alla pluralità delle idee personali e dove comincia il rischio di eleggerle a categorie, dando loro un’involontaria legittimazione?” si chiede La Stampa.
Ma soprattutto, cari amici di Ciao Darwin,per cercare persone omofobe e xenofobe ci voleva un mega casting?Non bastava girare quattro bar?

La politica della paura

Mannaggia a sti populisti, tipo Il Front National in Francia, che sfruttano la paura della gente per aumentare il loro consenso elettorale. Fanno credere agli elettori che se non li votano succederanno cose orribili loro paese a causa di immigrazione selvaggia e terrorismo instillando e dilatando le paure della gente. Meno male che ci sono ancora politici seri come il Primo Ministro socialista francese Manuel Valls che ha dichiarato “Se vince il Front National ci sarà la guerra civile”.

Tentativi

AR-15 (M4A1) custom carbine on the flag of USA

Le vendite di armi negli Stati Uniti suggeriscono il fatto che questa benedetta lobby delle armi goda di un potere più democratico che economico. L’idea che esista il diritto e la necessità di armarsi per difendersi è profondamente radicata tra la popolazione. Probabilmente per questo riesce così difficile al governo americano far approvare una moratoria sulle armi che al resto del mondo civile sembra quasi un’ovvietà.
Eppure, ogni volta che qualcuno spara, sia in un cinema, in un centro di riabilitazione, al fast food, in una scuola o per strada, non c’è mai un mezzo disgraziato tra gli assaliti che abbia con sé un’arma per rispondere al fuoco prima che arrivi la polizia.
A questo punto che pensare? Proviamole tutte. Non è che forse la soluzione al problema sia buttarla in vacca e dare effettivamente le armi a tutti? Un welfare della polvere da sparo che accontenterebbe lobbysti, cittadini insicuri, cowboy improvvisati, sperando nell’effetto “guerra fredda”, quando la proliferazione delle armi tra le superpotenze concorrenti fu il chiaro deterrente ad una nuova resa dei conti.

Ang Suu Kyi e la legge elettorale

Ang Suu Kyi ha vinto col suo partito le elezioni in Birmania con oltre il 70%, ma le cose non saranno affatto semplici. Intanto, avendo sposato uno straniero, non può diventare Presidente, per via di una legge fatta apposta contro di lei dalla vecchia giunta militare (che simpaticoni…); poi, un’altra assurda legge del paese prevede che il 25% dei seggi in Parlamento vadano automaticamente all’esercito, rendendo quasi impossibile fare riforme costituzionali alla nostra Suu Kyi, visto che per attuarle occorrebbe il 75 % dei voti tra i deputati.
Insomma, grosse difficoltà, ma in fondo sempre meglio che dover fare approvare ogni legge dalla Camera e poi dal Senato: le consiglio un Birmanicum…