Ahinoi se arriva il Califfo!

Una settimana fa pensavamo di attaccare l’Isis in Libia, ma visto che fatichiamo a contenere venti
olandesi sbronzi, dubito potremo far male al Califfo.
Qualcuno dice che le due questioni non c’entrano una con l’altra; magari è vero, ma ricordiamoci che nel ‘40 invademmo la Grecia pensando fosse uno scherzo, “gli faremo vedere i sorci verdi” disse il Duce (coniando una delle espressioni più inflazionate tra i politicanti, seconda solo a “ci vuole la certezza della pena” e “non sono omofobo, ho un sacco di amici gay”).
Peccato che poi di roditori colorati ne vedemmo soprattutto noi, e se non fossero arrivati i tedeschi Mussolini avrebbe ballato il Sirtaki. Per cui, se non andiamo con qualcuno più grosso di noi a pararci il deretano, temo che non solo non cacceremo nessuno dalla Libia, ma che in due giorni ci troveremo l’Isis in Sicilia, col risultato che tempo un mese faranno fuori la Mafia usando Pif per riprendere gli sgozzamenti. Poi saliranno arrivando fino a Roma . Il sindaco Marino e il Questore avranno giusto il tempo di darsi a vicenda la colpa dei disordini che si ritroveranno sgozzati. Mattarella scapperà, ma nessuno glielo rinfaccia perché invece che usare un volo di stato fuggirà su un aereo di linea.
Berlusconi si convertirà all’Islam in cambio di un paio di leggine pro Mediaset.
Renzi accuserà il Califfo di essere un gufo, ma verrebbe tradito dalla minoranza Pd che lo consegnerà legato e imbavagliato al Califfo in cambio del ripristino dell’Articolo 18.
Beppe Grillo e i 5 Stelle denunceranno l’instaurazione di un regime dittatoriale, ma siccome lo hanno già detto ogni volta che si insidiava un nuovo governo nessuno li prendererà sul serio.
Il Califfo potrà così imporre un regime di terrore, ma capirà che per tenerci buoni occorre lasciarci calcio, Festival di San Remo e cronaca nera.
La democrazia sarà sospesa, resteranno i talk show ma con l’obbligo per i partecipanti di incolpare ebrei e americani per ogni problema.
Tutti i sospetti evasori verranno uccisi tranne Gino Paoli che è amico del Califfo.
Arturo Brachetti verrà arso vivo per stregoneria e con lui tutti i produttori di farmaci omeopatici.
Barbara D’Urso tenterà di intervistare il Califfo, ma presentandosi all’appuntamento con le tette di fuori verrà lapidata all’istante.
Un regime così avrà però anche i suoi sostenitori.
La Boldrini si compiacerà perché finalmente non ci saranno più donne svestite in televisione.
Se verrà fuori che oltre che ai ladri il Califfo taglia le mani pure ai monopolisti gongolerebbe anche Oscar Giannino.
Le fan di 50 Sfumature di Grigio scopriranno che sotto il Califfo essere picchiate dai propri uomini è una realtà e non è più un sogno holliwoodiano.
Giovanardi e company esulteranno perchè nessuno parlerà più di matrimoni gay ma ci saranno un sacco di funerali gay.
I leghisti, Salvini in testa, saranno contenti perché, come in Russia e Corea Del Nord, le strade saranno pulite e sicure. In più usciamo dall’Euro e finalmente torniamo a stampare moneta!
Il Dinaro iracheno! (una moneta così debole che le esportazioni volerebbero se non fosse che col Califfo al potere produciamo solo morte e terrore ).
Alfano rimarrà Ministro dell’Interno, dopo aver assunto il nome di Al Fano e aver dato la disponibilità ad eseguire ogni volere del Califfo come già fatto con Berlusconi, Letta e Renzi.
Formigoni si adatterà a fare da quinta moglie al Califfo ottenendo in cambio il pagamento delle vacanze.
Anche Pina Picierno se la caverà bene; nel Partito Democratico è stata Lettiana, Franceschiniana, Bersaniana e poi Renziana, quindi potrebbe sopravvivere creando la corrente Al Baghdadiana del Partito Democratico insieme ad Alessandra Moretti.
Non so se me la caverei anch’io, certo ho un buona propensione al tradimento e pur di non morire sarei disposto a convertirmi persino al veganesimo, ma comunque preferisco se per ora ci teniamo lontani dalla Libia.

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