Archivio mensile:Dicembre 2014

Palestina sì, ma non così.

E’ soltanto un indirizzo politico approvato dal parlamento di Strasburgo che non prescinde in alcun modo dal proseguimento dei trattati di pace. Non è di certo il riconoscimento fatto poche settimane fa dalla Svezia. Comunque un passo. Ma nella giusta direzione?
La questione palestinese è dal secondo dopoguerra il paradigma della nostra visione binaria che ha la necessità e la pretesa di dividere tutto in buoni o cattivi. Da che parte stai? Sei filo cosa? Chi ha ragione? Chi torto? Io ti ho fatto questo perchè tu mi hai fatto quello perchè io ti avevo fatto questo perchè tu mi avevi fatto quello. La situazione è così complessa, infatti, che per trovare un colpevole nella giungla di offensive e controffensive, generalmente ogni discussione tra sostenitori di uno o dell’altro finisce agli antefatti: non è un caso se Netanyahu la butti anche stavolta sull’Olocausto, e se invece i sostenitori dei palestinesi rispondano sempre con la domanda: chi c’era prima?
Qui però non si tratta più di indagare su chi abbia torto e chi abbia ragione, e credo che non sia nemmeno più uno scontro tra israeliani e palestinesi.
Israele resta uno Stato di Diritto, e come tale risponde a principi di legalità: ovviamente non significa che non sbagli o che non compia atti illegittimi. Più banalmente, deve risponderne a qualcuno, dalla Comunità Internazionale agli elettori israeliani; e non credo che di Hamas o delle Intifada si possa dire altrettanto. Proprio perchè è uno Stato di Diritto, tuttavia, non è realmente in gioco: la Palestina ci sarà, e prima o dopo Tel Aviv se ne farà una ragione.
Il punto è un altro: Palestina Stato, o Palestina Stato di Diritto?
Se il percorso, nel modo in cui a questo mondo nascono, si ottengono, si formano le cose, ha una sua importanza, quante possibilità ci sono che diventi uno Stato di Diritto – sistema che tra le altre cose permette la difesa dei deboli – se la spinta indipendentista che ne esce vincitrice è quella di Hamas? Quale soluzione duratura si possa creare – in quell’area geografica e culturale, poi – se invece di sostenere l’ANP in una reale ed efficace lotta alle organizzazioni terroristiche che la trasformino in un principio di Stato Legale, si scelga di legittimare, anche solo con il tempismo sbagliato del riconoscimento, un autoproclamato Stato Palestinese ancora in mano ad organizzazioni intolleranti che concepiscono la trattativa come uno stillicidio di violenza, sangue e morte?
Gaza City

Un Super Dritto al Quirinale

Che dritto questo Luca Odevaine, indagato per corruzione per il caso “Mafia Capitale”. Si chiamava Odovaine ma nell’89 viene condannato per droga. Allora si cambia il cognome per nascondere la cosa e risultare incensurato e incredibilmente arriva a ricoprire alti incarichi pubblici senza che nessuno si accorga del suo passato. Non se ne accorge quel super dritto di Walter Veltroni che, una volta sindaco, promuove l’ex Odovaine ora Odevaine a capo del suo staff.
Ultimamente si è parlato del superdritto Veltroni come nuovo Presidente della Repubblica. Ma possiamo mandare al Quirinale un superdritto come questo? Non c’è il rischio che compia altri errori simili e metta nuovamente persone sbagliate in posti chiave?
“Il caso Odevaine è stato un caso singolo che non ricapiterà, Walter Veltroni è sempre attentissimo nella selezione della persone a lui vicine ” ha dichiarato il suo nuovo portavoce Totò Giina.

Matteo Renzi rottama l’Africa!

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Matteo Renzi vola sempre più in alto nella sua opera di rottamazione e cambiamento alla faccia di gufi e rosiconi*.
Dopo avere sapientemente rinnovato e cambiato in meglio la sinistra prima e il paese poi Renzi ha oggi fissato il suo nuovo obiettivo. Durante l’assemblea dei giovani democratici parlando del tema di Expo 2015, il cibo, si è lasciato andare ad un discorso sulle disparità economiche tra occidente e terzo mondo arrivando a proclamare “L’Africa deve cambiare!” **
Siamo sicuri che con l’aiuto di Renzi gli africani ce la faranno, in fondo in Africa con 80 euro ci campi due mesi.

* ce l’avessi davanti gli chiederei “ ma quando al governo c’era Letta chi era il gufo?” scusate, sono evidentemente un rosicone

**Oggi 8 dicembre Mattero Renzi ha veramente pronunciato la frase “L’Africa deve cambiare”

Chi ha visto Chi l’ha visto

Mercoledì 3 dicembre “Chi l’ha Visto” è stato il programma più seguito della serata. “Ma come?” ha pensato il cittadino impegnato che è in me, con lo scandalo di Roma, con l’approvazione del Jobs Act il popolo bue e ignorante preferisce pensare alla squallida cronaca nera? Il cittadino impegnato che è in me era davvero sdegnato, ma poi si è ricordato cosa è stato costretto a guardare in tv mercoledì sera dal becero che è in me.

La posta delle Sorelle Bandiera

Da tempo avremmo voluto buttare giù due righe sulla necessità di intendersi: cari amici, siamo per la libertà d’espressione oppure no? Perchè troppo spesso il concetto non pare chiaro, e ci si trova a discutere su cosa si possa o non si possa dire, censurare o non censurare, su quali idee sia lecito avere e quali no.
Abbiamo tardato, e allora ci arriva una lettera curiosa, di cui non conosciamo il reale mittente anche perchè probabilmente ha sbagliato indirizzo, spedendo a noi piuttosto che a Ignoranteconstile, ma che su tale argomento ci invita alla riflessione con una digressione decisamente interessante.

Buongiorno,
mi permetto di inviarvi questa missiva sperando che vogliate indulgere alle elucubrazioni di un vostro concittadino, morto in terra di Russia ormai quasi 80 anni fa, e a cui l’amministrazione di Fossano, bonta’ sua, ha voluto dedicare una tranquilla strada vicino alla bella via Camponogara, cosa che mi rende fiero pur avendo abbandonato il vostro mondo da cosi’ tanto tempo.
Il fatto di essere stato ucciso dai socialisti dopo avere passato lunghi anni a combattere il fascismo incipiente mi rende, spero, obiettivo quanto basta nella breve analisi che intendo abbozzare.
Essendomi imbattuto nell’articolo del blog Ignoranteconstile “Fuori dal coro!”,  ne sono stato subito attirato avendo letto, in epigrafe, una bella citazione del mio carissimo amico Antonio. Non ho potuto fare a meno di leggere tutto d’un fiato l’articolo (voi li chiamate “post”, vero?) e, non essendo un indifferente, ho sentito il bisogno di rispondervi, proprio come raccomandate di fare voi.
Dovete perdonarmi, ma non ho potuto trattenere un sorriso quando ho capito la materia trattata e il proposito della citazione.
I fascisti io li ho conosciuti, e vi posso dire che non erano cattivi. Nei loro primi anni di esistenza, dico, essi non erano cattivi; piuttosto erano presuntuosi. Quando si salutavano in quel loro modo ridicolo, quando criticavano la debolezza della democrazia parlamentare, quando minacciavano, financo quando picchiavano gli avversari politici, credevano di fare il bene di questo paese, e avevano la presunzione di sapere sempre cosa fosse il bene.
Una cosa che ho imparato nella mia breve vita vissuta in un’epoca buia, e’ che la liberta’ e’ una bestia selvaggia, che non si lascia addomesticare, ed a volte e’ molto piu’ difficile da tollerare di una dittatura. Inoltre la liberta’ non ama essere limitata dall’arbitrio di nessuno, fosse anche la persona piu’ saggia del mondo: non appena io inizio a ritenere le mie idee intrinsecamente superiori a quelle di un altro essere umano, la liberta’ e’ gia’ li’ che che scalpita per fuggire ed andare a galoppare libera – per l’appunto – in altre praterie.
Un’altra cosa che ho imparato e’ che gli ignoranti sono a tutte le latitudini, e anche loro hanno, giustamente, diritto di pensare e di dire quello che vogliono (ovviamente nei sacrosanti limiti imposti dalla legge, specialmente il divieto di calunniare o diffamare chicchessia), di aprire gruppi su Facebook (anche con un nome che non corrisponde ai reali contenuti del gruppo stesso), scriverci quello che vogliono e bandire (adesso pare si dica “bannare”) chi preferiscono. Chiunque ha ovviamente il diritto di contestare tale gruppo e le sue idee e, qualora ne venga bannato, di aprire un suo gruppo alternativo (proprio come avete fatto voi) in cui trovarsi piu’ a suo agio. Lamentarsi di essere bannati da un gruppo e’ semplicemente lamentarsi del fatto che qualcuno ha usato (non abusato, proprio usato) la liberta’ di cui e’ dotato.
Detto questo, ed escludendo il ricorso all’ordine costituito in assenza di reati, vedo solo tre mezzi per arginare l’ignoranza di chi vorrebbe imbracciare le armi contro gli immigrati (o di chi vorrebbe imbracciare le armi tout-court): l’educazione, l’educazione ed ancora l’educazione. E’ un mezzo che funziona sul lungo periodo, l’orizzonte e’ quello della prossima generazione, il risultato e’ incerto, ma mi sembra comunque meglio di una lamentela a mezzo blog che, invece di una forma di impegno sociale, mi pare un modo di esagerare l’importanza di costoro ed abbassarsi al loro livello.
Per quanto riguarda il vostro amico africano, sono dispiaciuto che egli debba leggere invettive ed insulti di questo tipo, ma gli autori di tali insulti erano gia’ presenti ben prima dell’esistenza di Facebook, quindi l’unico consiglio che posso dargli e’ di ignorarli, proprio come li ignorava prima di venirne a conoscenza tramite Facebook. Lo esorto inoltre a pensarci bene prima di andarsene dall’Italia, perche’ molto probabilmente finirebbe con l’accorgersi che la stessa ignoranza si trova in quasi tutti gli altri luoghi (ad esempio, per esperienza personale, gli sconsiglio la Russia…). Trovo inoltre che tali ignoranti facciano molti piu’ danni nella cabina elettorale che non mettendo qualche foto su Facebook.

Sperando di non avervi tediato eccessivamente, vi porgo i miei piu’ cordiali saluti.

il servo vostro,
Gino De Marchi