Ang Suu Kyi ha vinto col suo partito le elezioni in Birmania con oltre il 70%, ma le cose non saranno affatto semplici. Intanto, avendo sposato uno straniero, non può diventare Presidente, per via di una legge fatta apposta contro di lei dalla vecchia giunta militare (che simpaticoni…); poi, un’altra assurda legge del paese prevede che il 25% dei seggi in Parlamento vadano automaticamente all’esercito, rendendo quasi impossibile fare riforme costituzionali alla nostra Suu Kyi, visto che per attuarle occorrebbe il 75 % dei voti tra i deputati.
Insomma, grosse difficoltà, ma in fondo sempre meglio che dover fare approvare ogni legge dalla Camera e poi dal Senato: le consiglio un Birmanicum…